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PASQUA 2024 (Apri la versione PDF)

Nelle nostre chiese, dal mercoledì delle Ceneri, è ben visibile un cartello:

Veglia Pasquale
Celebriamo l’Alleanza
30 Marzo 2024

Tutto l’Anno Liturgico parte e tende a questa solenne notte in cui la Chiesa celebra la Nuova ed Eterna Alleanza – tra Dio e l’uomo – portata a compimento in Gesù di Nazareth. Nella liturgia domenicale, la Chiesa celebra questa Alleanza ogni Ottavo Giorno. In tutta la Quaresima ci siamo sentiti invitati a questa Veglia: sia nel luogo dove celebriamo abitualmente sia in quello di una possibile vacanza.

È una Veglia ricca di segni e di simboli che culminano nella Celebrazione dell’Eucarestia come memoriale della Pasqua del Signore. Quattro sono i momenti:

  1. Rito d’ingresso o Lucernario: si accende il fuoco nuovo da cui accendiamo il Cero Pasquale, simbolo di Cristo Risorto che vince le tenebre del male e della morte. Dal Cero sono accese le nostre luci. Al seguito di Cristo entriamo nella chiesa immersa nel buio cantando Cristo Luce del mondo; si conclude nel solenne annuncio della Pasqua. Il primo segno, dunque, è il nostro essere immersi nella Notte; tutti siamo immersi nella Notte!
    La Pasqua vuol dire passaggio dalle tenebre alla luce, dal peccato al perdono. Significativo questo inizio: usciamo dal buio per entrare nella Luce, al seguito di Cristo Risorto, significato dal Cero Pasquale che cammina davanti a noi.
  2. Proclamazione della Parola, una lunga narrazione che parte dall’Inno creazionale per approdare all’annuncio del Risorto. Questo “raccontare” ci ricorda che la Liturgia Cristiana è profondamente umana, non solo perché ha come protagonisti uomini e donne in carne ed ossa, ma specialmente perché ha la sua origine in un Uomo, ci parla di eventi che riguardano l’uomo.
  3. Liturgia Battesimale: la benedizione sull’acqua battesimale e il rinnovamento delle promesse battesimali. La Pasqua, fin dall’antichità, è notte battesimale. Il Fonte battesimale è “tomba” e nello stesso tempo “grembo fecondo” di nuovi figli.
  4. Liturgia Eucaristica: è il culmine di tutta la Notte Pasquale. Spezzando il Pane e benedicendo il Calice in “sua memoria” noi celebriamo la Nuova ed Eterna Alleanza. Mangiando questo Pane (bevendo allo stesso Calice) noi accogliamo, aderiamo a questa alleanza con il Signore; per usare un linguaggio a noi familiare: “firmiamo” questa Alleanza.

Un ragazzo e il suo lenzuolo

Nel suo racconto della Passione, Marco registra uno strano episodio: tutti lo abbandonarono e fuggirono. Lo seguiva però un ragazzo, che aveva addosso soltanto un lenzuolo e lo afferrarono. Ma egli, lasciato cadere il lenzuolo, fuggì via nudo… (Mc 14. 50.51). Chi è questo ragazzo? Quando Marco racconta la Risurrezione, (Mc 16 ,5ss), annota che le donne mentre vanno al sepolcro si chiedono: chi ci farà rotolerà via la pietra dal sepolcro, pietra pesante? Alzano gli occhi e vedono che la pietra era stata già fatta rotolare via. Entrate videro un giovane seduto a destra avvolto con un abito bianco e si spaventarono. Leggere insieme questi due racconti, ci può suggerire una conclusione interessante per noi. Probabilmente il vangelo di Marco era il vangelo del catecumeno, cioè il vangelo che si rivolgeva al neofita che riceveva il battesimo nella notte di pasqua. Si ritiene che questo vangelo fosse letto per intero in questa notte e che questa lettura accompagnasse la deposizione delle vesti da parte di colui che veniva immerso nell’acqua. Dopo l’immersione, ne usciva ricevendo la veste bianca e sedeva alla destra, avvolto in un abito bianco e dava l’annuncio del risorto.

E’ possibile intravedere in questa figura enigmatica – questo giovinetto – la figura di quel battezzato, la figura di colui che si spoglia dei propri abiti, viene immerso nell’acqua, risale e viene avvolto dall’abito bianco; ormai può vivere da con-risorto con Cristo, annunciare la resurrezione e sedere alla destra. Tutto questo rientra all’interno delle catechesi battesimali neotestamentarie quando si dice che il battezzato è risorto con Cristo, è seduto alla destra con Lui. Ha rivestito Cristo e dunque condivide il Cristo stesso. A lui ora è dato l’incarico di andare ad annunciarlo Risorto. Ogni celebrazione Pasquale è per noi battezzati memoria della nostra chiamata ad essere testimoni di Cristo e suoi annunciatori.

Periodo di Pasqua termina a Pentecoste: Tempo di raccolti!

Il tempo che va da Pasqua a Pentecoste viene giustamente chiamato tempo di raccolti. Dalla Pasqua nascono i Sacramenti: tempo di Battesimo, di inizio alla fedeltà all’Eucarestia domenicale, tempo di Cresime, anche tempo di Matrimoni. Mai dimentichiamo che queste sono tappe! Spesso non è così. Con le nostre Celebrazioni, giustamente solenni, con amici e invitati, spesso siamo testimoni di “mete” e non di “tappe”?! Dobbiamo però essere sinceri: qualche germe di cambiamento, di novità lo vediamo. Per questo dobbiamo essere grati a genitori, catechisti, animatori, ai ragazzi stessi per il loro impegno. Siamo convinti che il vero “salto” avverrà quando comprenderemo che un vero cammino di fede come discepoli di Cristo è prima di tutto un cammino di umanizzazione.

A tutti auguriamo giorni sereni in amicizia con il Risorto.

Don Nando, Don Ercole, Don David