Oggi, per la carenza (provvidenziale?) di presbiteri, viene riscoperta la comune responsabilità del popolo di Dio nel quale vivono risorse e carismi. È il popolo di Dio nel suo insieme che è chiamato a celebrare le grandi meraviglie di Dio (servizio liturgico e sacerdotale), di ascoltare la Parola rendendola viva dentro la storia (servizio profetico), di servire il mondo (servizio regale). In Cristo Gesù.
CHI PARTE. DON AUGUSTO
Il Vescovo ha accolto la mia domanda di pensionamento inoltrata il 14 aprile 2015. Tra pochi giorni compirò 78 anni. Salute e vecchiaia stanno mordendomi. Cercherò di aiutare qualche presbitero e comunità e di dedicarmi alla Pastorale diocesana del lavoro e ai detenuti. Tornerò ad abitare nell'appartamento di famiglia in Parma. Sono grato alla gente di S. Evasio e Buon Pastore per il bene che mi hanno dimostrato per 12 anni. Con loro sono stato veramente bene e ho vissuto liturgie di luce, ascolto intenso della Parola di Dio, servizio generoso e intelligente ai poveri cristi, amicizie invidiabili; insieme a grandi fatiche e momenti difficili. Grazie a chi ha servito la comunità in questi anni e a chi continuerà a farlo con don Ercole Bertolotti a cui sono legato fin dal 1969 quando ero giovane cappellano di S. Leonardo. E’ un brav’uomo e un bravo prete. Grazie all'amico don Nando e a tutta l'Unità Pastorale, in particolare per l'indispensabile sostegno al servizio di catechesi. A tutti chiedo scusa dei miei limiti e degli sbagli. So che potevo essere un discepolo e un presbitero migliore. Potevo fare di più per i giovani e le famiglie giovani. Conto sul vostro perdono che sarà anche il perdono del Signore. Mi siete stati, e mi siete, molto cari. Don Augusto
CHI ARRIVA. DON ERCOLE
Carissimi, sto per iniziare il mio servizio presbiterale presso di Voi, su proposta del Vescovo cui ho dato la mia disponibilità. E’ con un duplice sentimento che inizio questa nuova fase della mia vita: da una parte dispiaciuto per ciò che lascio, comunità, persone, attività, e timoroso per il compito affidatomi essendo ben conscio dei miei limiti e delle mie fragilità; dall’altra parte contento di ritornare nell’unità pastorale in cui avevo fatto i primi passi come diacono prima e come presbitero poi, appena ordinato, per cui la realtà e le persone non mi sono completamente nuove. Ora mi faccio vostro compagno di viaggio con il compito-servizio di presiedere l’Eucaristia e dell’annuncio della Parola. Vi chiedo fin da ora di aiutarmi a svolgere al meglio questo servizio. Iniziamo questo cammino insieme, sentendoci tutti corresponsabili della vita di questa comunità, coscienti delle difficoltà che le comunità cristiane devono affrontare in questo periodo storico, ma sostenuti dalla fede che il Signore è con noi tutti i giorni sino fine dei tempi. Aiutiamoci a vicenda a mantenere viva e a far crescere questa fede. Invochiamo insieme il dono dello Spirito perché ci lasciamo docilmente guidare da lui in questo cammino. Termino questo breve saluto ringraziando il presbitero che mi ha preceduto, il caro don Augusto, per tutto il lavoro svolto e la testimonianza resa (chiedo al Signore di sostenermi per poter continuare al meglio la sua opera). In attesa di poterlo fare personalmente, porgo a tutti Voi i miei più fraterni auguri. Don Ercole
CHI RESTA. DON NANDO
Era il 15 settembre 1985 (33 anni fa!) quando ho iniziato a celebrare la prima Eucarestia nella chiesa provvisoria di via Mordacci. Per anni, dopo don Ferruccio, don Raffaele, don Onesto, don James, don Ercole, ho avuto il dono di condividere con don Augusto il servizio pastorale tra Voi. In particolare, negli ultimi 13 anni, da quando cioè è arrivato nella parrocchia di S. Evasio, ho avuto in lui un vero con-fratello: non solo nei momenti duri della malattia, ma anche nelle minime scelte pastorali, quotidiane, la nostra condivisione è stata totale. «Pur con caratteri così diversi» - hanno sempre sottolineato gli amici che più e meglio ci conoscono. Ora arriva don Ercole. La nostra amicizia è collaudata! Ci giungono notizie del grande vuoto che la Comunità di Alberi sta vivendo per la sua partenza. Ci sentiamo solidali con questa Comunità, la ringraziamo per il bene che gli ha voluto e continuerà a volergli. Noi lo accogliamo con affetto. E con il vostro aiuto riusciremo a superare le inevitabili difficoltà della prima ora. Il nostro desiderio di continuare ad essere presbiteri al vostro servizio – pur con i miei/nostri limiti – sia una certezza. E poi, voi pensate che don Augusto possa dimenticarci?! Don Nando