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LUNEDI’ SANTO

Questo breve momento di preghiera si può svolgere intorno alla tavola prima del pasto,
oppure nell’angolo bello della casa preparato per la preghiera in famiglia.

Papà: Siamo entrati nella Settimana Santa. Seguendo il racconto dell’evangelista Matteo, ripercorriamo ciò che Gesù ha compiuto quando è arrivato a Gerusalemme per celebrare la Pasqua. Oggi leggiamo dell’ingresso di Gesù nel tempio, quando ha compiuto un gesto profetico e, ricordando le parole del profeta Isaia, ha annunciato che il tempio doveva essere una casa di preghiera.

Mamma: Siamo riuniti nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Preghiamo insieme con le parole del profeta Isaia.

Papà: Dice il Signore: la mia salvezza è vicina e viene
la mia misericordia sta per rivelarsi.

 

Isaia 56,1-2.6-7

Figli:  Così dice il Signore, il nostro Dio:
«Osservate il diritto, praticate la giustizia
la mia salvezza è vicina e viene
la mia giustizia sta per rivelarsi».

Genitori: Beato l’uomo che agisce in questo modo
il figlio dell’uomo che in questo persevera:
osserva il sabato e non lo profana
preserva la sua mano dal male.

Figli: «Gli stranieri che aderiscono al Signore
per servire il Nome del Signore
e amarlo fino a diventare suoi servi
quanti osservano il sabato senza profanarlo
e perseverano nella mia alleanza
li farò entrare sul monte del mio Santo.

Genitori: Li rallegrerò nella mia casa di preghiera
saranno graditi i loro olocausti e sacrifici
perché la mia casa sarà chiamata:
casa di preghiera per tutte le genti».

Figli: Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo
Come era nel principio e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.

Tutti: Dice il Signore: la mia salvezza è vicina e viene
la mia misericordia sta per rivelarsi.

Papà o mamma: Dal Vangelo secondo Matteo (21,12-17)

[Entrato a Gerusalemme], Gesù entrò nel tempio,
e ne scacciò tutti quelli che vendevano e compravano;
rovesciò le tavole dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombi.
E disse loro: «È scritto: “La mia casa sarà chiamata casa di preghiera”,
ma voi ne fate un covo di ladri».

Allora vennero a lui, nel tempio, dei ciechi e degli zoppi, ed egli li guarì.

Ma i capi dei sacerdoti e gli scribi, vedute le meraviglie che aveva fatte
e i bambini che gridavano nel tempio: «Osanna al Figlio di Davide!»,
ne furono indignati e gli dissero: «Odi tu quello che dicono costoro?».
Gesù disse loro: «Sì. Non avete mai letto: “Dalla bocca dei bambini e dei lattanti hai tratto lode”?»

E, lasciatili, se ne andò fuori della città, a Betania, dove passò la notte.

Segue una breve meditazione che, se opportuno, si può leggere durante una pausa di silenzio

Questo gesto di Gesù pone fine ai sacrifici dell’uomo per Dio. Difatti, il tempio distrutto che sarà il corpo di Cristo sulla croce, porrà fine a tutti i sacrifici dell’uomo, a tutta la violenza del sacro e sarà Dio stesso a portare su di sé tutta la violenza dell’uomo e a dare la vita per l’uomo. Gesù, mite e umile servo che va a dare la vita; purifica la nostra immagine di Dio; dà il segno profetico di cosa sarà il nuovo tempio; vince ogni potere; fa capire che Dio ormai non è quello che vuole sacrifici, ma che vuol misericordia ed è il primo a usare misericordia dando la vita per noi.

La mia casa è casa di preghiera: non è casa di compravendita. Dio non è da comprare e vendere, ma la preghiera (in Matteo, è qualcosa di molto chiaro: è il Padre nostro) è la casa dove incontri il Padre, dove si trovano i fratelli, questo è il vero tempio. Il vero tempio di Dio sarà l’uomo, figlio che si fa fratello. Quindi non è più questione di un rapporto interessato, ma un puro rapporto di fiducia e di amore che c’è tra noi e Dio e tra noi stessi, come fratelli. Questo è il senso nuovo del tempio, è la religione della libertà, la legge della libertà.

(p. Silvano Fausti)

Mamma: Ringraziamo il Signore e diciamo insieme:
A te la nostra lode, Signore.

Figli:

  • Sei entrato in Gerusalemme come re di pace e di giustizia,
    sei venuto tra noi come servo che dà la vita.
  • Sei passato tra noi facendo il bene
    hai avuto cura dei piccoli, degli ammalati, degli esclusi.
  • La tua salvezza è vicina e tu ci riveli la tua misericordia
    sei sostegno dei deboli, consolazione di chi soffre, forza di chi si spende per i fratelli.

Papà: Affidiamo al Signore tutte le persone che portiamo nel cuore (in particolare…)
e preghiamo con le parole che Gesù ci ha insegnato:

Tutti: Padre nostro…

Papà: Dio nostro Padre, aiutaci a vivere questi giorni santi nella preghiera
affinché guardando a Gesù tuo Figlio che dà la vita per noi
impariamo a seguirlo nella nostra vita di ogni giorno.
Allora le nostre azioni saranno la lode più gradita davanti a te, Signore della vita, benedetto ora e sempre.

Tutti: Amen.

MARTEDI’ SANTO

Mamma: In questa Settimana Santa, seguiamo il racconto dell’evangelista Matteo che, dopo aver narrato l’entrata di Gesù in Gerusalemme e il suo ingresso nel tempio con parole e azioni profetiche, riporta le discussioni che Gesù ha avuto con i farisei e i sadducei dell’epoca. Davanti all’autorità con cui Gesù nel tempio insegna e guarisce, i sommi sacerdoti e gli anziani reagiscono e si oppongono. Gesù quindi racconta ancora delle parabole per rivelare il mistero del regno e della sua venuta tra noi.

Papà: Siamo riuniti nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Preghiamo insieme con le parole del profeta Isaia.

Mamma: Il padrone della vigna mandò il suo figlio dai vignaioli dicendo:
avranno rispetto di mio Figlio!

Isaia 5,1-2.6-7

Figli: Canterò a nome del mio amico
un canto d’amore alla sua vigna.
Il mio amico Germoglio e Figlio dell’unzione
aveva una vigna
l’aveva vangata e sgombrata dai sassi
vi aveva piantato viti scelte.

Vi aveva costruito nel mezzo una torre
e scavato un tino
sperava che facesse uva
ma fece uva amara.

Genitori: «E ora abitanti di Gerusalemme
e uomini di Giuda
pronunciate voi il giudizio
fra me e la mia vigna.

Potevo far di più per la mia vigna
di quello che ho fatto?
Perché se mi aspettavo dell’uva
mi ha fatto uva amara?»

Tutti: La vigna del Signore dell’universo
è la casa di Israele
gli uomini di Giuda
sono la sua piantagione preferita.

Da loro attendeva il diritto
ed ecco il delitto
da loro sperava giustizia
ed ecco lamenti.

Figli: Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo
Come era nel principio e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.

Tutti: Il padrone della vigna mandò il suo figlio dai vignaioli dicendo:
avranno rispetto di mio Figlio!

Papà o mamma: Dal Vangelo secondo Matteo (21,23-27.33-43)

Quando giunse nel tempio, i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo si accostarono a lui, mentre egli insegnava, e gli dissero: «Con quale autorità fai tu queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?» Gesù rispose loro: «Anch'io vi farò una domanda; se voi mi rispondete, vi dirò anch'io con quale autorità faccio queste cose. Il battesimo di Giovanni, da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?» Ed essi ragionavano tra di loro: «Se diciamo: "dal cielo", egli ci dirà: "Perché dunque non gli credeste?" Se diciamo: "dagli uomini", temiamo la folla, perché tutti ritengono Giovanni un profeta». Risposero dunque a Gesù: «Non lo sappiamo». E anch'egli disse loro: «E neppure io vi dico con quale autorità faccio queste cose.

«Udite un'altra parabola: C'era un padrone di casa, il quale piantò una vigna, le fece attorno una siepe, vi scavò una buca per pigiare l'uva e vi costruì una torre; poi l'affittò a dei vignaiuoli e se ne andò in viaggio. Quando fu vicina la stagione dei frutti, mandò i suoi servi dai vignaiuoli per ricevere i frutti della vigna. Ma i vignaiuoli presero i servi e ne picchiarono uno, ne uccisero un altro e un altro lo lapidarono. Da capo mandò degli altri servi, in numero maggiore dei primi; ma quelli li trattarono allo stesso modo. Finalmente, mandò loro suo figlio, dicendo: "Avranno rispetto per mio figlio". Ma i vignaiuoli, veduto il figlio, dissero tra di loro: "Costui è l'erede; venite, uccidiamolo, e facciamo nostra la sua eredità". Lo presero, lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero. Quando verrà il padrone della vigna, che farà a quei vignaiuoli?» Essi gli risposero: «Li farà perire malamente, quei malvagi, e affiderà la vigna ad altri vignaiuoli i quali gliene renderanno il frutto a suo tempo».

Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: "La pietra che i costruttori hanno rifiutata è diventata pietra angolare; ciò è stato fatto dal Signore, ed è cosa meravigliosa agli occhi nostri"? Perciò vi dico che il regno di Dio vi sarà tolto, e sarà dato a gente che ne faccia i frutti».

Segue una breve meditazione che, se opportuno, si può leggere durante una pausa di silenzio

Gesù insegnava come uno che ha autorità. Autorevoli sono soltanto le parole che nutrono la vita e la fanno fiorire; Gesù ha autorità perché non è mai contro l'uomo ma sempre in favore dell'uomo, e qualcosa dentro chi lo ascolta lo sa. Autorevoli e vere sono soltanto le parole diventate carne e sangue, come in Gesù: la sua persona è il messaggio, l'intera sua persona.

(p. Ermes Ronchi)

Papà: Ringraziamo il Signore e diciamo insieme: Noi ti lodiamo, Signore Gesù.

Figli:

  • Sei il Figlio di Dio mandato nel mondo per salvare tutti gli uomini
    perché il Padre ha cura di ciascuno di noi.
  • Sei la pietra che noi uomini continuiamo a scartare
    ma beato chi costruisce su di te la propria vita.
  • Sei la vera vite che dà linfa e vita ad ogni tralcio
    uniti a te anche noi possiamo portare frutto nella nostra vita.

Mamma: Affidiamo al Signore tutte le persone che portiamo nel cuore (in particolare…)
e preghiamo con le parole che Gesù ci ha insegnato: Padre nostro…

Mamma: Dio di misericordia,
attraverso la venuta del tuo Figlio e il dono della sua vita per noi,
ci hai donato la tua pace e ci hai fatti eredi del regno:
donaci di accogliere questa pace che tu solo puoi dare
e di portare nel mondo i frutti del tuo amore.
Sii benedetto ora e sempre.

Tutti: Amen.

MERCOLEDI’ SANTO

Papà: Oggi l’evangelista Matteo ci racconta alcuni eventi: il complotto delle autorità religiose che si accordano per arrestare Gesù e il tradimento di Giuda. Al centro, tra questi due eventi, vediamo una donna anonima che unge Gesù versando sul suo capo un olio profumato molto prezioso. Sono eventi di segno opposto che conducono Gesù verso la morte: lui li accoglie tutti con consapevolezza e dichiara ai discepoli che lui «è consegnato per essere crocifisso» e che la donna lo ha unto «in vista della sepoltura».

Mamma: Siamo riuniti nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Preghiamo insieme con le parole del Salmo.

Papà: Voi sapete che fra due giorni è la Pasqua,
e il Figlio dell’uomo sarà consegnato per essere crocifisso.

Salmo 40

Figli: Beato l'uomo che ha cura del debole,
nel giorno della sventura il Signore lo libera.
Veglierà su di lui il Signore,
lo farà vivere beato sulla terra,
non lo abbandonerà alle brame dei nemici.
Il Signore lo sosterrà sul letto del dolore;
gli darai sollievo nella sua malattia.

Mamma: Io ho detto: «Pietà di me, Signore;
risanami, contro di te ho peccato».
I nemici mi augurano il male:
«Quando morirà e perirà il suo nome?».

Papà: Chi viene a visitarmi dice il falso,
il suo cuore accumula malizia e uscito fuori sparla.
Contro di me sussurrano insieme i miei nemici,
contro di me pensano il male:
«Un morbo maligno su di lui si è abbattuto,
da dove si è steso non potrà rialzarsi».

Anche l'amico in cui confidavo,
anche lui, che mangiava il mio pane,
alza contro di me il suo calcagno.

Mamma: Ma tu, Signore, abbi pietà e sollevami,
che io li possa ripagare.
Da questo saprò che tu mi ami
se non trionfa su di me il mio nemico;
per la mia integrità tu mi sostieni,
mi fai stare alla tua presenza per sempre.

Figli: Sia benedetto il Signore, Dio d'Israele,
da sempre e per sempre. Amen, amen.

Tutti: Voi sapete che fra due giorni è la Pasqua,
e il Figlio dell’uomo sarà consegnato per essere crocifisso.

Papà o Mamma: Dal Vangelo secondo Matteo (26,1-16)

Quando Gesù ebbe finito tutti questi discorsi, disse ai suoi discepoli: «Voi sapete che fra due giorni è la Pasqua, e il Figlio dell’uomo sarà consegnato per essere crocifisso».

Allora i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo si riunirono nel palazzo del sommo sacerdote che si chiamava Caiafa, e deliberarono di prendere Gesù con inganno e di farlo morire. Ma dicevano: «Non durante la festa, perché non accada qualche tumulto nel popolo».

Mentre Gesù era a Betania, in casa di Simone il lebbroso, venne a lui una donna che aveva un vaso di alabastro pieno d’olio profumato di gran valore e lo versò sul capo di lui che stava a tavola. Veduto ciò, i discepoli si indignarono e dissero: «Perché questo spreco? Quest’olio si sarebbe potuto vendere caro e dare il denaro ai poveri». Ma Gesù se ne accorse e disse loro: «Perché date noia a questa donna? Ha fatto una buona azione verso di me. Perché i poveri li avete sempre con voi, ma me non mi avete sempre. Versando quest’olio sul mio corpo, lo ha fatto in vista della mia sepoltura. In verità vi dico che in tutto il mondo, dovunque sarà predicato questo vangelo, anche ciò che ella ha fatto sarà raccontato in memoria di lei».

Allora uno dei dodici, che si chiamava Giuda Iscariota, andò dai capi dei sacerdoti, e disse loro: «Che cosa siete disposti a darmi, se io ve lo consegno?» Ed essi gli fissarono trenta sicli d’argento. Da quell’ora cercava il momento opportuno per consegnarlo.

Segue una breve meditazione che, se opportuno, si può leggere durante una pausa di silenzio

Il simbolo del profumo narra in modo eccellente il significato della passione e morte di Gesù come amore senza misura. Esso esprime anche la sua risurrezione, come amore che vince la morte. Il gesto della donna anonima, compiuto in prossimità della passione, è ritenuto dai presenti insensato e folle. Lo ritengono uno spreco! Gesù invece lo apprezza e ne spiega il senso. Ungendo il suo capo ha mostrato di riconoscerlo il vero re, l'unto del Signore. Ella, pur essendo donna, nel compiere l'unzione regale destinata solo ai re, si è comportata in modo profetico. Ha intuito infatti ciò che gli altri non vedevano, perché mossi soltanto da calcoli economici. Il profumo, sparso senza misura, indica che Gesù in persona, avviandosi verso la passione e morte, sta sprecando la sua vita per noi. È lui il vaso spezzato che emana profumo di vita. Il suo è amore appassionato e non si può calcolare in denaro. Gesù morendo non spreca la sua vita ma la dona. Per questo il suo amore supera la morte. Il profumo che riempie la casa è l'amore fedele di Gesù e del credente che, avendo compreso chi è Gesù, dona come Lui la propria vita. Dove ci sono persone che fanno della propria vita un dono d'amore per gli altri, si diffonde il profumo della vita.

(sr. Filippa Castronovo)

Mamma: Ringraziamo il Signore e diciamo insieme: Lode a te, Gesù Maestro.

Figli

  • La donna ti ha unto con olio profumato
    il discepolo ti ha venduto per trenta denari.
  • Hai consegnato la vita per chi ti ha accolto e per chi ti ha tradito
    tutti hai amato, tutti hai perdonato.
  • Ogni gesto d’amore riempie il mondo del tuo profumo
    regni in mezzo a noi la tua presenza e rifiorisca la vita in pienezza.

Papà: Affidiamo al Signore tutte le persone che portiamo nel cuore (in particolare…)
e preghiamo con le parole che Gesù ci ha insegnato: Padre nostro…

Papà: Dio nostro Padre, guidaci con il tuo Spirito
a celebrare i misteri della passione del tuo Figlio Gesù
affinché conosciamo l’immensità del tuo amore
e gustiamo la consolazione del tuo perdono.
Per Cristo nostro unico Signore.

Tutti: Amen.