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Ha fatto del fango
mi ha spalmato gli occhi
mi ha detto: Va’ a lavarti
Sono andato, mi sono lavato, ora vedo

GESU’ e UN UOMO NATO CIECO (Apri la versione PDF)

AMBIENTAZIONE

La Celebrazione si svolgerà in tre luoghi diversi:

  • Al pozzo: questa sera il pozzo è colmo d’acqua, come la piscina di Siloe.
  • Fonte battesimale: ciascuno lo attraverserà – memoria del proprio Battesimo – dopo essersi lavato al pozzo/fonte.
  • L’Aula grande: come ogni domenica luogo di ascolto, di preghiera comunitaria, di silenzio

Giovanni 9, 1-41

Passando, vide un uomo cieco dalla nascita 2e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?». 3Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio. 4Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire. 5Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo». 6Detto questo, sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco 7e gli disse: «Va' a lavarti nella piscina di Sìloe» - che significa Inviato. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva.
8Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l'elemosina?». 9Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!». 10Allora gli domandarono: «In che modo ti sono stati aperti gli occhi?». 11Egli rispose: «L'uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto: «Va' a Sìloe e làvati!». Io sono andato, mi sono lavato e ho acquistato la vista». 12Gli dissero: «Dov'è costui?». Rispose: «Non lo so».
13Condussero dai farisei quello che era stato cieco: 14era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. 15Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». 16Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest'uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c'era dissenso tra loro. 17Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!»
18Ma i Giudei non credettero di lui che fosse stato cieco e che avesse acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. 19E li interrogarono: «È questo il vostro figlio, che voi dite essere nato cieco? Come mai ora ci vede?». 20I genitori di lui risposero: «Sappiamo che questo è nostro figlio e che è nato cieco; 21ma come ora ci veda non lo sappiamo, e chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo. Chiedetelo a lui: ha l'età, parlerà lui di sé». 22Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. 23Per questo i suoi genitori dissero: «Ha l'età: chiedetelo a lui!».
24Allora chiamarono di nuovo l'uomo che era stato cieco e gli dissero: «Da' gloria a Dio! Noi sappiamo che quest'uomo è un peccatore». 25Quello rispose: «Se sia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo». 26Allora gli dissero: «Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?». 27Rispose loro: «Ve l'ho già detto e non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?». 28Lo insultarono e dissero: «Suo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosè! 29Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia». 30Rispose loro quell'uomo: «Proprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. 31Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. 32Da che mondo è mondo, non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. 33Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla». 34Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori.
35Gesù seppe che l'avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell'uomo?». 36Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». 37Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». 38Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui.
39Gesù allora disse: «È per un giudizio che io sono venuto in questo mondo, perché coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechi». 40Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: «Siamo ciechi anche noi?». 41Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: «Noi vediamo», il vostro peccato rimane».

PER ENTRARE NELLA PAROLA

Premesse
  1. L’episodio vuole dimostrare il contrasto tra fede e incredulità, l’accoglienza di Gesù e il suo rifiuto, l’aprirsi alla luce e il rimanere ciechi. Il racconto si svolge come un interrogatorio processuale.
  1. Giovanni segue il “Metodo narrativo”: vuole parlarti del cammino di un non-credente verso la fede; cammino che si concretizza nella richiesta del Battesimo. Alcune parole risultano chiave: cecità (=non fede); saliva (= respiro/soffio liquefatto); piscina di Silone (=fonte battesimale).
  1. Il racconto sintetizza così il cammino verso la fede: non so; è un profeta; è Cristo; è il Signore…

Vv:9, 1-2: la domanda: i discepoli si fanno portatori di una mentalità comune al tempo di Gesù.

- Chi ha peccato?
- Da dove viene il male?
- Forse io sono cieco e non lo so?!

PRIMA PARTE: Gesù e il cieco

vv.9, 3-5: Gesù condanna questa mentalità. La “malattia” non è una disgrazia conseguenza di un peccato, ma un’occasione in cui si manifestano le opere di Dio, ti fa conoscere qualcos’altro. Quel “cieco” arriverà a scoprire qual è la vera luce.

vv.9, 6-7: gesto strano e insolito, come pure il mandarlo a lavarsi alla piscina di Siloe. Spesso l’uomo vive questa esperienza: quello che Dio propone all’uomo è lontano dalle sue reali attese e speranze. E comunque chiaro il riferimento al Battesimo.

DIBATTITO – PROCESSO

vv.9, 8 ss : Un dato di fatto: prima non vedevo; ho ascoltato e sono andato a lavarmi; ora vedo. La reazione dei farisei è violenta, sono di fronte ad una situazione imbarazzante: quello che prima era cieco adesso vede, quindi chi gli ha fatto il fango e lo ha mandato a lavarsi non può non venire da Dio. Però è sabato e quindi è un peccatore perché ha trasgredito la Legge. Pur di non ammettere l’evidenza, sono disposti a tutto!

Assistiamo ad un crescendo:

vv. 9,18: prima negano il fatto
vv.30-33: poi negano l’interpretazione del fatto compiuta dell’ex-cieco.
vv.9, 34: infine zittiscono la voce (i genitori) che documenta il fatto.

IL CIECO

E’ il Testimone del Maestro: pure lui è coinvolto nello stesso rifiuto. E’ questo il cammino del battezzato, del vero discepolo. Questo è il nostro cammino umano-spirituale:

  • Riconoscere di non conoscere
  • Essere disposti all’ascolto
  • Ragionare a partire da quanto ci sta accadendo
  • Riconoscere Gesù UOMO (v. 9,11)
  • Riconoscere Gesù PROFETA (v.9, 17): cioè portatore di una parola autorevole
  • Riconoscere Gesù come CRISTO (v. 22.33): un inviato da Dio
  • Riconoscere Gesù come SIGNORE (v. 9, 38).

Mentre il cieco tre volte dichiara di non sapere (v. 9,12.25. 36) i farisei tre volte dichiarano di sapere (v. 9, 16.24.29)

UNA DRAMMATIZZAZIONE PER LA FEDE

Giovanni ci propone un racconto simbolico (un midràsh): la sua chiesa si guarda dentro e scopre in sé un grande peccato: è troppo sicura della propria fede. Mentre tratteggia il cammino del battezzato con tutto quanto comporta di difficoltà per l’ambiente che lo circonda, nello stesso tempo ci ricorda quanto è facile passare dall’essere ciechi al sentirsi farisei!!!

Il racconto parla a noi, comunità di battezzati, molto convinti del nostro “Credo” e in nessun modo disposti a cambiarlo per una maggiore fedeltà a Dio e al suo Cristo.

Il grande segno compiuto da Gesù è la sua vita: la sua vita è Luce che può illuminare – se lo vogliamo – la nostra vita. Qui sta il vero problema dell’uomo: la Verità è rifiutata per la sua chiarezza, non per la sua oscurità. Il peccato che rimane in noi, nella Chiesa, è il rifiuto di seguire Cristo in nome di un “nostro” di.

CELEBRAZIONE

  1. Quando l’Assemblea è riunita, dopo un brevissimo saluto con la raccomandazione di rimanere in assoluto silenzio, si invita l’Assemblea a seguire i gesti che alcuni fanno.
    - Si attraversa l’uscita di sicurezza
    - Si va al pozzo e ci si lava gli occhi
Preghiera al pozzo

Padre, Fonte perenne della Luce riflessa nel Figlio Gesù,
Alziamo i nostri occhi in Te
per invocare su di noi il tuo Spirito,
Respiro di Vita che regge l’universo.
Dono a noi fin dal primo giorno.
Nel tuo Nome, nel suo e nel Nome del Figlio,
siamo stati immersi nelle acque pasquali del Battesimo.
Siamo venuti al pozzo, come la Samaritana;
ci siamo lavati gli occhi, come il cieco
che Gesù ha inviato a Siloe.
Tu ben conosci la fatica del nostro camminare,
spesso ci sentiamo stanchi, il nostro respiro si fa corto.
Padre, non togliere da noi il tuo Respiro,
ultimo dono a noi dal Figlio sulla Croce,
nella pienezza della Luce Pasquale.

  1. Ci si avvia all’ingresso della chiesa
    - Mentre si entra in chiesa viene proclamato tutto il racconto.
    - Si passa attraverso il fonte battesimale
    - Ci si siede al proprio posto con l’invito di leggere la prima parte del fascicolo (per entrare nella Parola).
MEDITAZIONE COMUNITARIA
  1. Dialogo Farisei – Assemblea

Lettore: Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l'elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!». Allora gli domandarono: «In che modo ti sono stati aperti gli occhi?». 

Assemblea:    Quell’uomo detto Gesù ha fatto del fango;
                        mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto:
                        Va’ a Siloe e lavati.
                        Io sono andato, mi sono lavato e ora vedo.

Lettore: Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista.

Assemblea:    Quell’uomo detto Gesù ha fatto del fango;
                        mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto:
                        Va’ a Siloe e lavati.
                        Io sono andato, mi sono lavato e ora vedo.

Lettore: Allora gli dissero: «Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?». 

 Assemblea:    Quell’uomo detto Gesù ha fatto del fango;
                        mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto:
                        Va’ a Siloe e lavati.
                        Io sono andato, mi sono lavato e ora vedo.

Lettore: Gesù seppe che l'avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell'uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui.

Gesù allora disse: «È per un giudizio che io sono venuto in questo mondo, perché coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechi». Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: «Siamo ciechi anche noi?». Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: «Noi vediamo», il vostro peccato rimane».

Assemblea:    Quell’uomo detto Gesù ha fatto del fango;
                        mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto:
                        Va’ a Siloe e lavati.
                        Io sono andato, mi sono lavato e ora vedo.

[Silenzio]

  1. Preghiere di contemplazione

Io sono la luce del mondo (Gv 9,)

ci ripeti in questa sera.
E la tua, Gesù di Nazareth,
è trasparenza di quella di Dio,
nostra Padre.

La tua luce è l’assoluta fedeltà al Padre
che ti rende sua luce tra gli uomini.

E questo, ancora in questa sera, ci colpisce:
Tu, pienamente uomo,
inserito nel mondo degli uomini…
Questa tua umanità ti permette di superare
quell’immensa distanza
- per noi così faticosa da sopportare -
Tra noi e il Mistero di Dio…
Anche se lo chiamiamo Padre!

Perché, mio Signore e Maestro,
così spesso la tua luce,
quella che rende visibile l’Invisibile,
incontra il nostro rifiuto?!

La tua Parola è consolazione

Ancora in quest’ora, Signore,
la tua Parola è consolazione per noi,
perché ci rivela chi siamo,
cosa abita nelle profondità del nostro cuore
ci libera dal rischio di non capire
il senso del nostro essere viandanti su questa terra.

Certo, la tua Parola sa essere dura.
Perché il nostro cuore è duro, ostinato,
avvertiamo che in noi la tua luce
fatica a vincere la tenebra che ci abita.

Sappiamo già cosa per noi è importante…
noi crediamo di sapere…
crediamo di credere…
Per questo la tua Parola
la sentiamo rivolta ai farisei, non a noi!
Ascolto ancora:

Perché dite noi vediamo,
il vostro peccato rimane…
(Gv 9, )

Eppure, Signore,
questa è la nostra consolazione:
Tu ci parli per invitarci a camminare nella Luce,
non per condannarci:

Dio non ha mandato il Figlio nel mondo
per giudicare il mondo,
ma perché il mondo si salvi,
per mezzo di Lui.
(Gv 3,).