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MEDITAZIONE di NATALE (Apri la versione PDF)

Quanti “Natale” conosciamo?

Quanti “Natale” ci sono? Uno, nessuno, centomila! Dipende a chi lo chiedi.

Lo chiediamo insieme ai racconti dei Vangeli; lo chiediamo specialmente a Luca, forse il racconto più suggestivo, quello più conosciuto. Se lo chiedessimo a Matteo, a prima vista rischieremmo di incontrare un altro Natale.

Ascoltiamo dunque Luca e fermiamoci al cuore del capitolo 2, ai versetti 10-12: Disse ad essi (i pastori) il messaggero: vi annuncio una grande gioia che sarà per tutto il popolo: è stato generato per voi un salvatore; è questo per voi il segno: troverete un bambino, avvolto in fasce sdraiato in una mangiatoia. Si, può sembrare strano, eppure questo racconto richiama la sepoltura di Gesù. È un racconto “notturno”: che non vuol dire avvenuto di notte, ma avvenuto in una situazione di buio della mente, di mistero. Tutti i grandi eventi narrati nella Bibbia avvengono al “buio”. Non è difficile dedurre che si tratta di un linguaggio simbolico; anche noi diciamo sono al buio, per me è notte fonda…

E tu non puoi capire, a meno che qualcuno ti spieghi, ti tolga dal buio, ti riveli il senso. Occorre un “messaggero” che te lo spieghi. Questo significa un angelo del Signore si presentò. Per noi, che stiamo cercando, il messaggero è la parola di Luca. Lo dobbiamo ripetere fin che abbiamo un fil di voce: la fede dipende da un annuncio, da una parola annunciata. Qui sta la grandezza e la fragilità della fede: tu rimani libero di dire: non me ne importa niente! E, eventualmente, di inventarmi una mia spiegazione a partire proprio da quella parola che io ho voluto capire a modo mio.

È stato generato per voi un salvatore. E come faccio a conoscere questo Salvatore? Troverete un bambino. Siamo giunti al cuore del nostro percorso: SALVATORE… BAMBINO… È proprio questo “bambino” che ha confuso un po’ le cose. Dire “bambino” vuol dire meraviglia, stupore, vita, tenerezza, certo! Ma vuol dire anche fragilità, vuol dire incertezza, vuol dire morte… Abbiamo già detto: Luca parla di Gesù adagiato nella mangiatoia allo stesso modo con cui narra di Gesù deposto nel sepolcro. Se poi tu guardi come quel Bambino ha vissuto fino ad annunciarti che la morte non significa la fine ma Pasqua, cioè il tuo ultimo destino è anche per te la vita più forte della morte, allora hai compreso anche cosa significa l’altra parola “salvatore”.

Adesso possiamo tentare di dire con parole nostre cosa Luca vuole annunciare alla sua comunità (negli 80 circa dopo Cristo) e a noi con il suo racconto: la vita umana assume il suo eterno (cioè vero sempre) significato solo come vita in Dio. Questa nostra vita solo come vita in Dio, rivelata da questo bambino/uomo, assume il suo significato vero. Senza Dio, la nostra vita è una crocifissione senza risurrezione. Gli anni della nostra vita 70, 80 per i più robusti, ma quasi tutti sono dolori, passano presto e noi non ci siamo più: preghiamo con il Salmo 90,10.

In questo modo, tutto ciò che è umano assume il suo significato vero. Anch’io, come quel bambino sembra dirmi Luca, sono umano-divino. È certamente un annuncio “notturno” di cui sono invitato a fidarmi. Con quel Bambino, cioè con l’evento che noi chiamiamo Incarnazione, Dio è entrato nel cuore del mondo, è entrato nel centro della vita umana, è entrato nel cuore, nel centro di tutto.

Senza un “angelo”, cioè senza una Parola che mi spieghi, senza una rivelazione da parte di Dio, io non potrò mai entrare in quel “notturno”. Grande tentazione dell’uomo: voler entrarci con le proprie categorie di pensiero. Questo spiega perché alla domanda “Quanti Natale”? possiamo rispondere uno, nessuno, centomila (citazione da Luigi Pirandello).

Ma non ci fermiamo qui; tentiamo di andare ancor più in profondità. Leggere il racconto senza un minimo tentativo di “intelligenza” (dal latino intus-legere, cioè leggere dentro) mi porta a concludere che quel racconto è una favola per bambini. Perché la mia “intelligenza” mi dice di dubitare che gli avvenimenti siano accaduti come descritti. Mi ritengo intelligente, dunque dubito. Però se concludo che, dal momento che dubito, vuol dire che non è vero niente, io faccio del dubbio la mia certezza: questa è la “moderna cultura del dubbio”: questa non approda a nulla, approda “al nulla”! E il dubbio perde il suo valore salvifico: la via preferita per la ricerca, l’indagine, il “guardare dentro” e, alla fine, fidarsi! Dov’è il Re dei Giudei che è nato? chiedono i Magi. (Mt 2,2).

A questo punto Luca riferisce: ...i pastori parlavano gli uni agli altri: traversiamo fino a Betlemme e vediamo (il verbo usato non parla di vedere con gli occhi, nemmeno di vedere con il ragionamento, ma di un “vedere senza vedere” …) questo avvenimento… e vennero affrettandosi… I pastori sono un simbolo: sono gli ultimi nella scala sociale, religiosa, morale; indicano l’uomo nel suo estremo limite e incapacità di andare oltre il suo limite. Diventano allora memoria dell’umano che, nell’incontro con il “divino” reso visibile in quel Bambino, si fida e si mette continuamente in cammino… per incontrare il Salvatore…

BATTESIMI

Riteniamo urgente ridare al Battesimo l’importanza e il posto che merita. Sono molti gli aspetti da riscoprire: il suo stesso nome e significato; ruolo di Madrine e Padrini; la preparazione della Famiglia che lo chiede; la stessa celebrazione… Purtroppo a tutt’oggi è un sacramento senza un prima e senza un dopo: chi di noi celebra l’anniversario del proprio Battesimo? Stiamo pensando di consegnare una proposta alla Comunità. In attesa, per il prossimo anno proponiamo un Calendario.

Per la preparazione alla celebrazione si propone un breve percorso di incontri che per l’anno 2022 si svolgeranno nei periodi di Marzo (per le celebrazioni di Aprile e Giugno), fine Luglio/inizi Settembre (per le celebrazioni di Settembre e Novembre), Dicembre/Gennaio 2023. Per la celebrazione prevista per il 6 Febbraio si prenderanno accordi diretti per la preparazione.

CATECHESI

Siamo felici di aver potuto riprendere in presenza i cammini di catechesi con i genitori e i bambini dalla seconda elementare alla prima media e i percorsi con i gruppi di ragazzi e ragazze dalla seconda media alla quinta superiore. Grazie ai tanti catechisti che si dedicano con ammirevole impegno a questo servizio! È un grande dono per tutta la comunità parrocchiale poter accompagnare bambini, ragazzi e genitori in questo cammino: noi tutti «reimpariamo l’alfabeto della fede, perché ci alleniamo a riformulare la fede e a consegnarla alle nuove generazioni nel loro dialetto, nel loro modo di vivere, nella loro ricerca di felicità. […] Può avvenire così che la comunità cristiana mentre evangelizza viene evangelizzata da coloro insieme ai quali rilegge il vangelo». (E. Biemmi, Narrare la fede ai genitori)

CALENDARIO DI NATALE
Venerdì 24 dicembre

- S. Evasio ore 18:00
- Buon Pastore ore 24.00

Sabato 25 Dicembre

- S. Evasio ore 10:15 S. Messa
- Buon Pastore ore 10:00; 11:30: 18:30 S. Messa

Domenica 26 Dicembre

- S. Evasio ore 10:15 S. Messa (S. Stefano)
- Buon Pastore ore 10,00; 11:30 S. Messa (S. Stefano)
- Buon Pastore ore 18:30 S. Messa

Venerdì 31 Dicembre

- Buon Pastore 18:30 S. Messa di ringraziamento

Sabato 1° Gennaio (Maria, Madre di Dio) Domenica, 2 gennaio e Giovedì 6 gennaio (Epifania)

- orario festivo delle celebrazioni.

PROMEMORIA

- I ragazzi stanno preparando la PESCA DI BENEFICENZA;

- RASSEGNA PRESEPI: se hai fatto il presepio manda una tua foto in parrocchia: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure consulta il sito: www.buonpastoreparma.it