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OMELIA (Apri la versione PDF)

per il Mercoledì delle Ceneri

Ritornate a me con tutto il cuore (Gioele)
Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza (1 Lettera ai Corinti)
… e il Padre tuo, che vede nel segreto (Matteo)

 

Quest’anno, nel cammino di Quaresima, siamo invitati a riscoprire come al centro della Storia – e dunque delle nostre vite – c’è una Sorgente di Vita, Vita piena, Vita più forte della morte. Seguiamo le Letture dell’Anno A: ritorna il tema dell’acqua, della luce; sarà una Quaresima “battesimale”.

In questo tempo siamo invitati a riscoprire il nostro essere discepoli di Cristo, soprattutto quando i nostri giorni possono indurci alla stanchezza, allo smarrimento del fine e del senso della nostra esistenza. Ci è offerta un’occasione per ritrovare la nostra verità, la nostra autenticità.

Siamo viandanti di passaggio; il richiamarci alla mente e specialmente al cuore che siamo in esodo verso la Terra, è occasione per giungere più profondamente alla conoscenza di sé; una conoscenza che prende luce e orientamento dalla Parola di Dio.

Non riceveremo le Ceneri sul nostro capo; ma ciascuno di noi può celebrare nella propria vita ciò che le Ceneri significano. La cenere è il frutto del fuoco che arde, racchiude il simbolo della purificazione. Il fuoco nelle Scritture rimanda all’amore di Dio, un amore capace di “bruciare” tutte le nostre scorie, le nostre impurità. E’ certo un rimando alla condizione del nostro corpo che diventerà cenere. Come un albero secco, una volta abbattuto e bruciato, diventa cenere, così accade al nostro corpo tornato alla terra, ma quella cenere è destinata alla risurrezione.

Questo abbiamo voluto esprimere con la composizione – forse un po’ strana – collocata nel nostro chiostro: al centro è ben visibile la struttura esterna di un pozzo; alla sua sinistra fa bella mostra di sé un verde ulivo, mentre alla sua destra fa da contrasto un albero senza vita. Non è difficile comprendere: la vita e la morte e, in mezzo, l’acqua sorgente di vita!

E’ la parabola moderna della vita; lì siamo rappresentati noi, è la nostra fotografia: sempre in ricerca di vita tra mille morti che ci turbano. Ci viene proposta una possibilità di Vita: dipende da noi andare oppure non andare alla Sorgente.

Quell’albero secco, posto vicino al pozzo, è come una freccia collocata nel nostro chiostro per indicarci dove approda il cammino quaresimale, cioè il nostro cammino nell’esodo verso la Vita. Approda lì, dove si staglia, inquietante, la croce, albero di morte, secco come l’albero del nostro chiostro. Ma su quell’albero è salita la Vita perché l’Amore, di cui quell’albero è segno e memoriale, è capace di richiamarci in Vita da tutte le nostre morti. E’ Lui la Luce! E’ Lui l’acqua della Vita! E’ Lui la Vita! Per questo, al termine dei nostri 40 giorni, la croce nella nostra chiesa sarà fiorita. Dalla morte alla vita!

Quale stupenda memoria del nostro Battesimo!!! Ma che fine ha fatto il nostro Battesimo? Quale memoria ne abbiamo? La Liturgia quaresimale dell’anno A è invito a riscoprire il senso della nostra immersione (questo significa la parola greca battesimo) nella morte e nella risurrezione di Cristo. Forse è troppo azzardato affermare che il nostro funerale è stato celebrato il giorno del Battesimo, con la nostra immersione nella morte e risurrezione di Cristo e quella che noi chiamiamo “morte”, di fatto, è la celebrazione piena della nostra Pasqua con il Risorto??!!

Potrebbe essere questo il tempo in cui ciascuno e ciascuna di noi si riappropria in maniera seria del proprio Battesimo? Come? In questi 40 giorni mi impegno a conoscere il giorno del mio Battesimo, poi tutti gli anni celebrerò l’anniversario. Come? Qualche esempio: un momento di preghiera, magari con i miei famigliari; se posso torno al fonte battesimale; cerco di riconciliarmi con una persona anche se ho ragione io; vado a celebrare la riconciliazione per le mie infedeltà al Battesimo, mi chiedo qual è il mio posto nella Comunità…

Veramente un tempo prezioso in cui siamo invitati a riscoprire chi siamo; ma anche a riscoprire che tutto il nostro tempo è un tempo prezioso per imparare a rendere grazie al Padre per il grande dono del Battesimo in cui ha voluto riassumere tutti i suoi doni!

INNO AL CROCIFISSO

È albero di vita
piantato in questa terra,
la croce tua, Signore,
è un legno verde e forte.
E vita e morte si affrontano
nel cuore del tuo essere,
a nuova vita risusciti:
la croce tua dà frutti.

È legno di speranza
alzato nel deserto,
la croce tua, Signore,
è il gesto del perdono.
E Dio e l’uomo si [legano
nel patto dell’amore
e nuove vie si aprono
si compie la promessa

È arca di salvezza
nel mare della morte,
la croce tua, Signore,
è porta del tuo regno.
E cielo e terra [s’incontrano
nel dono della pace
e soffia in noi il tuo Spirito,
respira nuovo il mondo

È segno della gloria
del giorno che già viene,
la croce tua, Signore,
fa chiaro l’universo.
E luce e tenebre lottano
nell’intimo dell’uomo,
la croce tua adorabile
è stella al mio cammino