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La parrocchia oggi: o cambia o presto morirà… (Apri versione PDF)

Riflessione di don Andrea Fontana in margine alla Nota CEI "Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia"

Il problema che oggi emerge dal dibattito sulla parrocchia è questo: la parrocchia è ancora significativa per il mondo contemporaneo?

Proponiamo alcune conclusioni evidenti e condivise anche dal documento CEI sulla parrocchia.

  1. I compiti della parrocchia: legittimi nel passato, inadeguati oggi: non è più punto di riferimento religioso unico e abituale per la gente del territorio; continua a offrire quasi soltanto servizi religiosi "sacramentali"; è luogo di riferimento per una vita cristiana che nel passato nasceva e si sviluppava altrove (in famiglia e sul lavoro), mentre oggi s'è persa ogni trasmissione delle fede cristiana (nella famiglia, ambiente di lavoro…).
  2. La parrocchia a rischio di collasso: per l'incapacità, causata dalla scarsità dei preti e dalla loro sempre più avanzata età, di adempiere i suoi compiti istituzionali: infatti, si pesa l'importanza della parrocchia in base al numero degli abitanti, perché questo significa un carico più o meno grande di matrimoni, Prime Comunioni, Cresime, funerali…ma avvalla un equivoco: cioè, la convinzione che quegli abitanti siano automaticamente cristiani, mentre sono solo ipotetici destinatari dell’annuncio del Vangelo.
  3. La parrocchia rifugio sicuro. La parrocchia rappresenta il rifugio ma l'appartenenza di molti non è motivata primariamente dalla fede in Cristo, ma da un rapporto di vicinanza affettiva al parroco: prova ne sia che quando cambia il parroco, le presenze si destabilizzano, la comunità deve ridisegnare le proprie strutture, i piani pastorali etc…
  4. La parrocchia come figura di una chiesa ministeriale: in cui ognuno ha il suo carisma da esprimere e il suo servizio da svolgere: molti preti sono stati formati per essere "pastori" unici ed indiscussi, gli organi di partecipazione laicale sono puramente "consultivi", la parrocchia rimane la casa del parroco.
  5. La parrocchia della tradizione e dell'immaginario collettivo. La parrocchia offre occasioni, apre le porte a tutti nella solidarietà, cura i bambini al posto dei genitori, esibisce tradizioni che sollecitano la partecipazione in momenti particolari (Natale, Pasqua, i Morti…funerali, matrimoni) con intensa carica emotiva… Ma la gente viene, morde e fugge.
    La parrocchia è vista come colei che conserva la tradizione, l'infanzia, il bisogno di sacro, il campanile, l'oratorio, le recite natalizie, la premura, i ricordi; il luogo in cui abbiamo vissuto con emozione la Prima Comunione, i primi calci al pallone, la funzione di chierichetti…e tutto ciò rimarrà molto marginale e nostalgico nelle scelte dell'età adulta, quando "manca il tempo" per viverle ancora…
  6. L'esigenza di una "nuova" parrocchia: «Ma questa fotografia, ingiallita dal tempo, esprime ancora il Cristo che passa accanto alla gente e la orienta al Padre, permettendole di entrare nel Regno dei cieli»?
    Ci siamo fermati al primo passo: accogliere, solidarizzare, farsi amici, stabilirci accanto ai palazzi… ma non abbiamo mai fatto il secondo passo: «annunciate il Vangelo» (Mt 28, 18-20). La parrocchia, purtroppo, spesso si identifica con il parroco. Ma che ne è stato del nostro compito di incarnare in questo spazio di tempo e di territorio la presenza del Signore Vivente, salvatore del mondo, al di là del tempo e dello spazio?

 

IL COMPITO PRIORITARIO DELLA PARROCCHIA: "FARE I CRISTIANI"

Rimane da sempre e per sempre il compito assegnato da Cristo alla sua Chiesa: «Andate e predicate il Vangelo ad ogni creatura » (Mt 28, 16-20). «Non si può dare per scontato che si sappia chi è Gesù Cristo, che si conosca il Vangelo, che si abbia una qualche esperienza di chiesa…c'è bisogno di un rinnovato annuncio della fede. E' compito della chiesa in quanto tale…». Concretamente

  1. La scelta evangelizzatrice. Ai molti che si rivolgono alla parrocchia chiedendo un servizio religioso, un sacramento noi dobbiamo dare il Vangelo, la Parola e la Presenza del Signore Risorto, il Vivente e il Salvatore della loro vita. Questo è il primo cambiamento istituzionale della parrocchia, richiesto dal tempo in cui viviamo: da struttura che offre rifugio e sacramenti a struttura che evangelizza. Gesù non ha progettato un'istituzione, ma ha chiamato i discepoli a seguirlo.
  2. La pastorale dell'accompagnamento. Dobbiamo accompagnare le persone a diventare cristiane costruendo con esse itinerari distesi nel tempo, aperti ad ogni possibile scelta, non condizionati dalla fretta di concludere con un sacramento, ma caratterizzati appunto, dal "primo annuncio" di Gesù: Egli è qui per salvare la tua vita.
  3. La pastorale che propone itinerari di fede. Nel momento in cui una coppia di genitori viene a chiedere il Battesimo del figlio, comincia un itinerario, in cui accompagnare i genitori a vivere la loro vita familiare e l'educazione del figlio in un contesto evangelico, in riferimento a Cristo. Non sappiamo quando finirà questo itinerario. Oppure può essere nel momento del fidanzamento, quando una coppia avvicina la parrocchia per sposarsi: anche questa è un'occasione da non buttare via con un breve corso per i fidanzati, composto da 6 incontri e nulla più.
    Il futuro della parrocchia passa da qui: se non impariamo a generare cristiani, un giorno le parrocchie saranno prive di cristiani e dunque cattedrali nel deserto delle città per segnalare un passato sbiadito nel tempo come una vecchia cartolina e (forse) felice.
  4. La pastorale intergenerazionale. La parrocchia missionaria fa della famiglia un luogo privilegiato della sua azione. Una pastorale intergenerazionale, in cui i figli si trovino insieme ai genitori per imparare entrambi come si diventa cristiani. Cosicché in famiglia avvenga di nuovo la trasmissione della fede cristiana e si viva in varie forme un'esistenza cristiana, con chiari riferimenti identificativi (la preghiera, la lettura della Bibbia, le scelte evangeliche, l'ospitalità, la solidarietà vissuta…).

CAMBIARE L'ISTITUZIONE.

E’ finito il tempo della funzione esclusiva dei presbiteri: «il cammino missionario della parrocchia è affidato alla responsabilità di tutta la comunità parrocchiale: è finito anche il tempo del parroco che pensa il suo ministero in modo isolato (d Nando e d Augusto non so quanto siamo stati capiti)

I preti non sono la parrocchia

Spesso imperversa ancora il clericalismo, là dove senza il parroco non si fa nulla e dove i preti diffidano dei laici. Per realizzare una pastorale integrata tra laici e presbiteri occorre una formazione comune alla corresponsabilità, una formazione comune alla evangelizzazione, una formazione comune alla gestione delle risorse: non c'è evangelizzazione senza operatori qualificati; (alcuni laici hanno iniziato in questi anni a studiare Teologia e Bibbia in scuole specializzate).

Se mi è permesso tradurre in slogans questi obiettivi, oserei dire:
- meno sacramenti, più evangelizzazione,
- meno attività, più itinerari,
- più laici nei posti di responsabilità,
- meno catechisti, più accompagnatori,
- più coinvolgimento delle famiglie,
- meno esteriorità straordinaria, più formazione ordinaria permanente,
- meno catechesi nozionistica, più iniziazione alla fede e alla vita cristiana,
- meno esortazioni generiche, più itinerari formativi biblicamente fondati e pastoralmente qualificati.

Per noi preti è motivo di profonda riflessione. Ringraziamo chi ci vuole dare un aiuto a riflettere e a…proporre insieme!
Augusto, Nando, Teodosio

FESTA DELL’UNITA’ PASTORALE

Sabato 28 maggio, ore 21: L’incredibile intervista. Spettacolo dei giovani nel chiostro come momento di riflessione per tutta la Comunità.

Domenica 29 Maggio: particolare solennità delle Celebrazioni domenicali. Buon Pastore: Anniversari di Nozze (comunicare in Parrocchia). Pomeriggio: appuntamenti vari per piccoli e grandi con bar e torta fritta e possibilità di cenare.

SOGGIORNI ESTIVI di formazione

1a Media: 11-12 giugno (Marzano)
1a - 4a Superiore: 25-29 giugno (Falcade - BL)
2a - 3a Media: 29 giugno – 2 luglio (Falcade - BL)
Campo-Famiglie: 31 luglio – 7 agosto (Siusi allo Sciliar – BZ) Per informazioni: Andrea Mozzarelli (3398123784), oppure in Parrocchia.

PELLEGRINAGGIO IN ISRAELE

Stiamo concludendo le iscrizioni; chi fosse intenzionato a partecipare deve affrettarsi entro la metà di maggio telefonando direttamente in Parrocchia (0521.980331) oppure a Marcello Patera (Cell. 335 6103631)