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Di seguito gli orari delle celebrazioni Pasquali

Domenica 9 Aprile: La Passione

Buon Pastore: i ramoscelli di ulivo sono consegnati dopo la Messa delle 10 e alle 11:00 prima della Messa (che inizierà alle 11:15!).

S. Evasio: ore 10,00 (in cortile: processione con rami ulivo). Poi Eucaristia.

Giovedì Santo 13 Aprile

S. Evasio e Buon Pastore: Cena del Signore e Lavanda dei piedi. Si invitano le famiglie e i ragazzi di 4a elementare di cui è imminente la Messa di Prima Comunione dopo 3 anni di Iniziazione cristiana.

Buon Pastore: al termine della “cena del Signore”, inizio della Veglia individuale o a gruppi fino alla Veglia Pasquale del Sabato Santo. [Nella cappella feriale è possibile iscriversi per il proprio turno, individuale, a coppie, a gruppi…]

Venerdì Santo 14 Aprile

S.Evasio e Buon Pastore ore 15:00: Via Crucis. Sono particolarmente invitati tutti i ragazzi degli Itinerari di Iniziazione cristiana.

S. Evasio e Buon Pastore ore 21: Passione del Signore.

Sabato Santo 15 aAprile

Buon Pastore: dalle 15 alle 19 Riconciliazione individuale

S. Evasio: ore 16, 17 e 18: Celebrazione penitenziale e riconciliazione

S. Evasio e Buon Pastore ore 22:30: inizio Veglia Pasquale.

Domenica 16 Aprile: Pasqua

Buon Pastore: ore 10 – 11:30 – 18:30

S. Evasio: ore 10:15

Lunedì 17 Aprile: Pasquetta

Buon Pastore: 11:30 – 18:30

S. Evasio: ore 10:15


Pasqua 2017

(alcuni approfondimenti...)

Quando ascolteremo i testi biblici di Pasqua potremo riconoscere, fra altre infinite ricchezze e stimoli, almeno tre parole incandescenti che illuminano e ustionano i discepoli di ieri e noi, presunti discepoli di oggi: fermarsi, guardare (ascoltare), camminare.

Fermati!

Cristo Risorto non abita su un aquilone da rincorrere. Il primo movimento pasquale è in realtà un non-movimento. Una sosta. Shabbat, chiamano gli ebrei il giorno del riposo. È il giorno in cui si cancella ciò che si crede di sapere e si abbandona quello che si crede di avere. Shabbat (per noi: Domenica) è il tempo liberato dalla costri­zione del fare; per questo ci permette di vegliare su ciò che non si vede, di ricreare e ricrearsi.

La fretta non permette alle ferite di guarire, ci priva del diritto alla convalescenza. Chi si rialza troppo in fretta da una malattia sa che è destina­to a ricadute. Quello che ci serve è accogliere le domande che ci salgono dal cuore e dal mistero della vita degli uomini. Tutti i discepoli della Pasqua e tutti i loro racconti sono pieni di soste, di stop.

Guarda dentro (Ascolta).

Cristo Vivente non abita in una religione epidermica o in una fede part time. Il nostro punto di partenza è il luogo da cui vor­remmo fuggire, come i discepoli di Emmaus in fuga dalla comunità e da Gerusalemme. Il luogo del nostro quotidiano, della nostra fede scialba e delle speranze deluse. È nel groviglio d'ogni giorno, nel piccolo fram­mento di pane eucaristico, nella dolorosa striscia di tela deposta nei nostri sepolcri, che si nasconde il senso della nostra esistenza. Dare valore al quo­tidiano o agli umili segni sacramentali, o alla Parola piccola come un seme, o al fratello che ci sfiora e a volte ci ferisce con i suoi impertinenti artigli. Occorre uno sguardo profondo o almeno progressivo che faccia legge­re la realtà (“Vide e si fidò”; “lo riconobbero”) e ci faccia ve­dere, fra i crepacci del presente, il fiore che nasce.

Riprendi il cammino

Cristo Veniente non sta rintanato in cieli irraggiungibili. Nella vita noi avanziamo per scoperta di tesori: "Dov'è il tuo teso­ro, là sarà anche il tuo cuore". Certo: la vita reale ci dà l’impressione di viaggiare con il freno a mano tirato. Ma in tutti noi c'è la capacità di ribellarsi. Non siamo di fronte a forze contro cui è impossibile combattere. E allora dobbiamo avere il coraggio di percor­rere strade che nessuno ha ancora percorso, di pensare idee che nessuno ha ancora pensato. La crisi del mondo non deve travolgere la nostra pasquale speranza. Angelo Silesio (mistico del XV° sec.) scrisse: «Cammina dove non puoi. Guarda dove non vedi. Ascolta dove nulla risuona: così sarai dove Dio parla». Secondo un detto medievale «i giusti camminano, i sapienti corrono, ma gli innamorati volano».

Buona Pasqua a tutti da don Nando e don Augusto .